Lo sguardo su Venezia
Dal Gran Tour alla Belle Époque, dagli anni del turismo di massa fino al vuoto irreale della Piazza San Marco nei giorni del lockdown e della pandemia, la città della Serenissima ha conservato intatta la sua bellezza, ma ha mutato profondamente la propria essenza – fino al rischio di perderla – condizionata dalla sua progressiva spettacolarizzazione. Il mito di una Venezia romantica, che ha consegnato alla città una fama ineguagliabile, ma anche mortifera, è stato forgiato nella stessa laguna, protagonista nei secoli passati dell’evoluzione artistica del vedutismo e di quella tecnica dell’ottica e della fotografia.
Condotto per mano da un’intensa e partecipe Ottavia Piccolo, lo spettatore si muove alla scoperta dell’evoluzione storica, filosofica ed esistenziale di Venezia e dei suoi possibili futuri. Ma il documentario è anche e soprattutto una riflessione sulla tecnica che tutta questa evoluzione ha condizionato e determinato – dall’uso della camera ottica nel vedutismo del Canaletto alle riproduzioni con coloritura a mano e agli “effetti notte” punteggiati di luci tremolanti, dall’invenzione della fotografia alla sua spettacolarizzazione mediante macchine ottiche e soluzioni frutto molto spesso del genio veneziano e ancora oggi capaci di sorprendere e affascinare.
Grazie al contributo fondamentale degli studi e del patrimonio archivistico dello storico del cinema veneziano Carlo Montanaro, allo spettatore viene rivelata la relazione tra sguardo ed evoluzione della tecnica, attraverso la quale Venezia cominciò nel XVII e XVIII secolo ad attrarre un numero sempre maggiore di viaggiatori, aristocratici e membri dell’alta borghesia, protagonisti dell’evoluzione del Gran Tour e della nascita del turismo moderno. In questa città di grandi costruttori di lenti, inventori di nuove macchine ottiche e maestri della fotografia, prende forma e rappresentazione il viaggio sentimentale borghese che qui trova le sue icone intramontabili con la creazione del lido e del lusso dei Grand Hotel. E poi ancora negli anni Trenta dello scorso secolo con l’ideazione della Mostra internazionale d’arte cinematografica, culmine del processo di spettacolarizzazione, e del nuovo mito della Venezia del festival e del jet set.
Ottavia Piccolo percorre i luoghi emblematici della città per farne il punto di partenza per una riflessione che, dalla fine del Seicento, giunge progressivamente all’epoca moderna e contemporanea, all’accentuarsi di un vuoto economico e identitario che viene riempito da chi dello sguardo su Venezia si vuole appropriare. E ancora oltre, Ottavia conduce lo spettatore a riflettere sullo sconvolgimento di un turismo di massa, che fino a ieri ha stravolto i connotati del suo prezioso centro storico, compromettendone il precario equilibrio e facendo sorgere un dubbio lacerante: Venezia esiste ancora al di là di dell’osservazione che si ha su di essa, oppure no?
Contributors
Cesare De Seta, Tomaso Montanari, Pierre Rosenberg, Silvia Penati, Paolo Sorcinelli
Colonna Sonora
Pino Donaggio con I Solisti Veneti
Date
January 1, 2021